CONSIDERAZIONI SULL'IPOTESI DI UN RSA A SAMARATE

Alcune iniziali considerazioni sulla possibilità di realizzare un centro per la terza età nell’area di San Macario in via Gelada.
Per quanto riguarda la scelta del sistema gestionale della struttura escludiamo l’ipotesi di costituire una società o una Fondazione mista pubblico/privata in quanto, in tempi come questi, ci sembra troppo impegnativa dal punto di vista economico per l’Amministrazione pubblica, anche se darebbe maggiori garanzie di controllo.
Appoggiamo invece l’idea di una gara per assegnare l’area (di 10.600 mq circa) in diritto di superficie stabilendo un criterio di assegnazione economico basato su due elementi: il primo è il pagamento dilazionato del diritto di superficie e il secondo è il numero di posti che la socierà concorrente è disposta a garantire ogni anno al Comune di Samarate (che noi pensiamo possano essere 20) con l'abbattimento del valore che la Regione Lombardia riconosce alle strutture convenzionate e contrattualizzate.
Proponiamo che il valore corrisposto mensilmente all’Amministrazione vada nel capitolo di biliancio del Comune a sostegno degli utenti samaratesi bisognosi nel campo del sociale, e diventi un fondo per aiutare quelle persone che non riescono a sostenere nemmeno la retta calmierata. Ci sembra che in tempi di tagli e mancati trasferimenti statali possa essere un’utile entrata a sostegno della popolazione debole.
In ogni caso deve essere l’Amministrazione a individuare la soluzione più vantaggiosa per la popolazione e per l’intera comunità, evitando che sia il privato a imporre scelte e strategie.
La governance deve rimanere in capo al Comune.
Per quanto riguarda invece le caratteristiche della struttura pensiamo non debba rimanere solo ed esclusivamente un luogo per la degenza di anziani, ma debba diventare un polo attrattore di tutti i servizi per la terza età.
E’ importante ipotizzare un centro con più funzioni, che non emargini i fruitori, ma diventi un punto di riferimento per la popolazione non più giovane della Città.
A questo fine ci sembra tassativa la presenza di un CDI (Centro Diurno Integrato) per accogliere anziani sia con problemi di solitudine e abbandono, sia con limitazioni all’autonomia personale e problemi legati alla malattia e al deterioramento cognitivo. Questo servizio ha lo scopo di ritardare l’istituzionalizzazione in RSA riducendo il ricorso ai servizi ospedalieri e l’allontanamento dalla famiglia. Sono indispensabili un reparto Alzahimer, un reparto per la degenza dei malati terminali, la presenza di alcuni posti letto per malati con patologie degenerative e alcuni posti letto per la riabilitazione.
Inoltre riteniamo sia importante prevedere una serie di servizi a disposizione anche della cittadinanza esterna e realizzare un parco pubblico in cui anziani degenti, anziani di Samarate, mamme e bambini possano incontrarsi e passare momenti di convivialità.
In questo modo il complesso può aprirsi al territorio di Samarate e limitrofo e offrire una serie di consulenze e assistenza che rallentino l’entrata e il ricovero vero e proprio e che possano essere di supporto alla famiglia dell’anziano.
Riteniamo si debba anche valutare l’ipotesi di una comunità alloggio, con la presenza di mini -appartamenti per anziani autosufficienti, in modo che si possano dare sostegno e assistenza a chi ancora è in grado di badare a se stesso, ma non ha più la possibilità di rimanere in famiglia per varie ragioni o non è più in grado di sostenere le spese di un’abitazione più grande.
In questo modo gli anziani residenti negli appartamenti autonomi usufruirebbero dei servizi erogati dal complesso, in una logica, oltre che di sfruttamento ampio della struttura in progetto, di aggregazione e sussidiarietà tra gli abitanti.
Esistono poche ma significative esperienze di questo genere in Lombardia e Samarate potrebbe diventare un esempio virtuoso realizzando un centro per la terza età moderno e innovativo.


Ilaria Ceriani segretaria PD Samarate

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