Le osservazioni per l'ampliamento dell'aeroporto di Malpensa
Come Partito Democratico vogliamo sottolineare la nostra contrarietà all’espansione di Malpensa così come presentata nel Master Plan di SEA.
Da più di un anno con gli altri circoli della zona abbiamo analizzato e studiato, con un approccio scientifico, lo sviluppo dello scalo aeroportuale. e l’Assemblea Provinciale ha approvato il 6 giugno scorso un documento unitario nel quale dichiara di ritenere queste proposte di ampliamento un salto nel buio.
Abbiamo preso in considerazione le previsioni di traffico che risultano oramai obsolete rispetto ai rapidi mutamenti degli scenari internazionali.
Negli ultimi mesi anche l'associazione AssAereo (di Confindustria) ha preso posizione contro la nuova infrastruttura a causa dell'aumento dei costi previsto per finanziarla.
Secondo l'associazione le attuali due piste sono sufficienti fino al 2020 e i voli potrebbero essere incrementati ricorrendo ad adeguamenti procedurali e tecnologici perché in molti altri aeroporti del mondo riescono a gestire con sole due piste volumi di traffico ben superiori a quelli attuali di Malpensa.
Nelle nostre analisi abbiamo evidenziato come la questione occupazionale, spesso usata da SEA per giustificare gli investimenti, sia meno rosea di quella immaginata 10 anni fa.
Le attività a più elevato valore aggiunto coinvolgono quasi sempre professionisti e imprese che risiedono al di fuori della provincia di Varese, e i lavori affidati alla mano d’opera “locale” sono spesso a basso valore aggiunto. I contratti all’interno dell’aeroporto sono talvolta precari e discontinui. Non è nemmeno chiaro quale sia attualmente l’impatto vero che si è avuto sull’indotto e quale potrebbe essere l’effettivo sviluppo nei prossimi anni. Ancora oggi si paventa l'ipotesi di vedere impiegati 314.000 lavoratori, senza che sia data spiegazione di come venga generata tale proiezione.
Per quanto riguarda l’inquinamento la famosa sentenza Quintavalle, gli studi effettuati dal Comune di Casorate Sempione, da Arpa e dal Parco del Ticino, hanno messo in evidenza purtroppo un’alta percentuale di inquinanti cancerogeni nella nostra zona. Inoltre i dati Asl parlano di una incidenza delle morti per malattie respiratorie che sono 4 volte più alti del resto della Provincia. Una relazione deve sicuramente esserci tra l’inquinamento (generato dagli aeromobili ma anche dal traffico su gomma indotto) e l’aumento delle malattie.
Non ci soffermiamo sul disboscamento e sulla possibilità che scompaia la brughiera perchè non vorremmo essere tacciati per ambientalisti esaltati e poi altri più preparati di noi stanno già affrontando la questione anche sotto questo aspetto.
Siamo consapevoli che Malpensa sia una risorsa per il territorio ma ribadiamo l’assoluta necessità di far coesistere sviluppo economico e rispetto ambientale, piena occupazione e tutela della salute, progresso e mitigazione del traffico.
Allo stato attuale non vi sono gli elementi per ritenere sostenibile ed utile per il territorio il previsto piano di ampliamento che sino ad oggi è stato accettato passivamente dalla Regione senza che questa abbia realmente svolto il proprio ruolo politico ed istituzionale. Attraverso la Valutazione Ambientale Strategica (VAS) la Regione avrebbe dovuto tracciare le linee guida, gli strumenti di controllo e compensazione ed i limiti entro cui sarebbe stato possibile delineare un piano di sviluppo aeroportuale sostenibile.
Ad oggi, nulla di concreto è stato fatto, ed è molto grave che la Regione abbia abdicato al proprio ruolo di programmazione, di fatto accontentandosi della VIA (Valutazione di Impatto Ambientale) del Ministero dell’Ambiente, procedura che comporta un ambito di valutazione insufficiente.
Per tutti questi motivi ci auspichiamo che le osservazioni che verranno presentate, in modo unitario ed unanime, dai 7 Comuni aderenti, mettano in evidenza tutte queste criticità, a salvaguardia del territorio ma soprattutto della salute e del futuro dei nostri figli.
Come Partito Democratico vogliamo sottolineare la nostra contrarietà all’espansione di Malpensa così come presentata nel Master Plan di SEA.
Da più di un anno con gli altri circoli della zona abbiamo analizzato e studiato, con un approccio scientifico, lo sviluppo dello scalo aeroportuale. e l’Assemblea Provinciale ha approvato il 6 giugno scorso un documento unitario nel quale dichiara di ritenere queste proposte di ampliamento un salto nel buio.
Abbiamo preso in considerazione le previsioni di traffico che risultano oramai obsolete rispetto ai rapidi mutamenti degli scenari internazionali.
Negli ultimi mesi anche l'associazione AssAereo (di Confindustria) ha preso posizione contro la nuova infrastruttura a causa dell'aumento dei costi previsto per finanziarla.
Secondo l'associazione le attuali due piste sono sufficienti fino al 2020 e i voli potrebbero essere incrementati ricorrendo ad adeguamenti procedurali e tecnologici perché in molti altri aeroporti del mondo riescono a gestire con sole due piste volumi di traffico ben superiori a quelli attuali di Malpensa.
Nelle nostre analisi abbiamo evidenziato come la questione occupazionale, spesso usata da SEA per giustificare gli investimenti, sia meno rosea di quella immaginata 10 anni fa.
Le attività a più elevato valore aggiunto coinvolgono quasi sempre professionisti e imprese che risiedono al di fuori della provincia di Varese, e i lavori affidati alla mano d’opera “locale” sono spesso a basso valore aggiunto. I contratti all’interno dell’aeroporto sono talvolta precari e discontinui. Non è nemmeno chiaro quale sia attualmente l’impatto vero che si è avuto sull’indotto e quale potrebbe essere l’effettivo sviluppo nei prossimi anni. Ancora oggi si paventa l'ipotesi di vedere impiegati 314.000 lavoratori, senza che sia data spiegazione di come venga generata tale proiezione.
Per quanto riguarda l’inquinamento la famosa sentenza Quintavalle, gli studi effettuati dal Comune di Casorate Sempione, da Arpa e dal Parco del Ticino, hanno messo in evidenza purtroppo un’alta percentuale di inquinanti cancerogeni nella nostra zona. Inoltre i dati Asl parlano di una incidenza delle morti per malattie respiratorie che sono 4 volte più alti del resto della Provincia. Una relazione deve sicuramente esserci tra l’inquinamento (generato dagli aeromobili ma anche dal traffico su gomma indotto) e l’aumento delle malattie.
Non ci soffermiamo sul disboscamento e sulla possibilità che scompaia la brughiera perchè non vorremmo essere tacciati per ambientalisti esaltati e poi altri più preparati di noi stanno già affrontando la questione anche sotto questo aspetto.
Siamo consapevoli che Malpensa sia una risorsa per il territorio ma ribadiamo l’assoluta necessità di far coesistere sviluppo economico e rispetto ambientale, piena occupazione e tutela della salute, progresso e mitigazione del traffico.
Allo stato attuale non vi sono gli elementi per ritenere sostenibile ed utile per il territorio il previsto piano di ampliamento che sino ad oggi è stato accettato passivamente dalla Regione senza che questa abbia realmente svolto il proprio ruolo politico ed istituzionale. Attraverso la Valutazione Ambientale Strategica (VAS) la Regione avrebbe dovuto tracciare le linee guida, gli strumenti di controllo e compensazione ed i limiti entro cui sarebbe stato possibile delineare un piano di sviluppo aeroportuale sostenibile.
Ad oggi, nulla di concreto è stato fatto, ed è molto grave che la Regione abbia abdicato al proprio ruolo di programmazione, di fatto accontentandosi della VIA (Valutazione di Impatto Ambientale) del Ministero dell’Ambiente, procedura che comporta un ambito di valutazione insufficiente.
Per tutti questi motivi ci auspichiamo che le osservazioni che verranno presentate, in modo unitario ed unanime, dai 7 Comuni aderenti, mettano in evidenza tutte queste criticità, a salvaguardia del territorio ma soprattutto della salute e del futuro dei nostri figli.
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