CONDANNA A QUALSIASI TIPO DI VIOLENZA

Gli ultimi episodi di violenza mi hanno portato ad una riflessione generale su questo argomento.
Partendo dal raid fascista che abbiamo subito alla Festa Democratica di Samarate, passando per l’agguato di Cardano al Campo (a due passi da casa nostra) o alla tragedia senza senso di Oslo, fino ad arrivare alle violenze “private”.
Maltrattamenti fisici, aggressioni personali, attacchi all'ideologia, stalking e mobbing riconosciuti di recente reati, violenza sulle donne e QUALUNQUE altra FORMA DI INTIMIDAZIONE E' DA CONDANNARE SENZA SE E SENZA MA.
Reagire, non lasciarsi intimidire, denunciare e non passare sotto silenzio gli episodi dei quali siamo troppo spesso spettatori e alcune volte addirittura vittime, è l'unico modo per sensibilizzare l'opinione pubblica e far crescere l'indignazione.
L'utilizzo della violenza per affermare le proprie posizioni nasce probabilmente dall'incapacità di accettare la realtà ed è un modo “facile” per scaricare le proprie frustrazioni pensando di intimidire l’altro e magari di punirlo per un pensiero diverso dal nostro.
La volontà di apparire superiore o di umiliare l’altro è un altro movente che spinge ad affermare con prepotenza e coercizione la propria ostilità.
Altre volte invece è la volontà di punire per torti (veri o presunti) ricevuti che fa scattare la molla di perseguitare colui che riteniamo responsabile dell’affronto subìto.
Ma la violenza, qualunque essa sia, verbale, fisica, intimidatoria non è e non sarà mai la soluzione dei problemi, è solo un modo barbaro per far sentire la propria voce e urlare il proprio disaccordo, ma non risolve i problemi, forse illude solo di consolare per un breve fugace momento.

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